Global Strike For Future: un messaggio per la sopravvivenza
Global Strike For Future, lo sciopero globale in difesa del clima della Terra, si è tenuto venerdì 15 marzo e ha coinvolto moltissime persone provenienti da tutto il mondo. L’idea è nata dalla mente di una giovane ragazza svedese, Greta Thunberg, che si è presentata ogni venerdì, nel corso delle scorse settimane, di fronte al Parlamento di Stoccolma per mostrare il suo cartello: quest’ultimo recava una semplice scritta, “Sciopero della scuola per il clima”, breve eppure di grande impatto. La giovane, con il suo coraggioso gesto, è riuscita a riunire intorno a sé un vero e proprio movimento mondiale e ha lanciato sulla propria pagina Twitter l’iniziativa dello sciopero. Greta è diventata un autentico emblema della necessità di agire per ridurre il riscaldamento globale e, di conseguenza, per salvare il pianeta. È stato persino creato un hashtag apposito, #FridaysforFuture, così chiamato dai primi, individuali scioperi della giovane Thunberg. Il progetto è diventato così importante che più di tremila scienziati e ricercatori hanno dato il proprio contributo, e più di cento paesi sono scesi in piazza per protestare contro la progressiva rovina della Terra. L’ultimo rapporto dell’ONU ha sottolineato che entro undici anni il processo di impoverimento del pianeta sarà irreversibile a causa di elementi quali l’aumento dei gas serra, il riscaldamento delle acque e lo scioglimento dei ghiacci, tutti fattori provocati da un modo errato di sfruttare le risorse che l’uomo ha a disposizione. Greta, già candidata al premio Nobel per la pace, ha tenuto a Katowice un discorso molto significativo, nel quale ha rimproverato il genere umano per la brama di denaro che va a discapito del rispetto per l’ambiente.
L’intraprendenza della ragazza svedese ha portato già nei giorni passati a numerose manifestazioni in più di mille città in tutto il mondo. Un forte impegno è stato quello di Bruxelles, dove la mobilitazione ha coinvolto non solo i comuni cittadini, ma anche uomini politici e interi dipartimenti universitari. La Germania si colloca a sua volta tra i più attivi paesi europei, con ben duecento manifestazioni. Un contributo di rilievo è giunto anche dall’Italia, dove si sono svolti raduni di notevole entità: si pensi a quello di Padova, dove un enorme corteo ha raggiunto Prato della Valle partendo dalla stazione ferroviaria, o a quello di Palermo, dove i cittadini si sono diretti verso il Palazzo dei Normanni. In generale tutta la Sicilia si è distinta per il suo impegno donato all’iniziativa. Naturalmente una notevole partecipazione alla causa è arrivata dalla Gran Bretagna e in particolare da Londra, dove circa 10.000 studenti hanno protestato davanti al Parlamento di Westminster. I giovani, dopotutto, costituiscono i maggiori destinatari del messaggio di Greta, proprio perché secondo l’ONU i millennials sono l’ultima speranza, gli unici che hanno una piccola possibilità di cambiare le cose. Global Strike For Future, quindi, non è soltanto un semplice sciopero. È una lotta contro l’avidità dei più, contro un processo di surriscaldamento che sembra inarrestabile: un messaggio globale che ha come scopo non solo il miglioramento del tenore di vita degli abitanti della Terra, ma la sopravvivenza del pianeta stesso.